Autorizzato il progetto di riposizionamento dell’impianto di San Zeno
Lunedì 3 agosto 2020, la Regione Toscana ha autorizzato la realizzazione del progetto di potenziamento dell’impianto di recupero integrale dei rifiuti di San Zeno. Grazie alla nuova configurazione, l’impianto sarà in grado di soddisfare l’intero fabbisogno di riciclaggio della provincia di Arezzo.
Il progetto prevede:
- potenziamento del compostaggio che permette di poter recuperare altre 35.000 tonnellate annue di frazione organica da raccolta differenziata oltre le attuali 23.000 tonnellate;
- realizzazione di un digestore anaerobico per l’estrazione di biometano dalle nuove 35.000 tonnellate annue di frazione organica da raccolta differenziata. In un anno verrà estratto un volume di biometano pari a circa 100mila rifornimenti di un’utilitaria;
- realizzazione di una “fabbrica di materia” per rendere recuperabili le frazioni secche da raccolta differenziata (carta vetro, plastica, lattine), paria a circa 35.000 tonnellate annue, attualmente trasportate in impianti fuori provincia.
- efficientamento della linea di recupero energetico per poter produrre più energia e recuperare termicamente un massimo di 75.000 tonnellate annue di scarti provenienti dagli altri reparti del medesimo polo tecnologico (selezione, compostaggio, fabbrica di materia), a fronte delle attuali 45.000 tonnellate annue.
“Ringrazio la Regione Toscana per aver autorizzato questa operazione di grande rilevanza – ha detto il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli – nonché tutti coloro che hanno permesso di arrivare a questo punto, in primo luogo il Presidente Giacomo Cherici, il Direttore Marzio Lasagni e tutto il personale di AISA IMPIANTI che ha contribuito alla redazione del progetto, particolarmente complesso. In questo modo l’impianto di recupero integrale di San Zeno non solo si dota di una nuova linea più potente di quella attuale per trattare l’organico, ma diventa anche un modello di economia circolare avanzato. Si tratta di un investimento da 37 milioni di euro, che l’azienda fa in parte grazie alle proprie risorse e in parte con una linea di credito già approvata. La transizione dell’impianto a modello avanzato per l’economia circolare comporterà un forte beneficio ambientale senza alcun costo per i cittadini” - ha concluso Ghinelli. “Nessun incremento di tariffa TARI.
Non solo: si darà lavoro ad altre 40 unità, altro obiettivo strategico in un momento così difficile.”
“Si tratta di un momento importantissimo per la comunità aretina” - ha detto il presidente di Aisa Impianti Giacomo Cherici – “perché con l’approvazione del progetto è evidente a tutti che l’Azienda ha abbandonato da tempo l’idea dell’impianto di incenerimento a favore della realizzazione di una centrale di recupero integrale di rifiuti basata sulle tecnologie più avanzate, permettendo, tra l’altro, che la quota residua a discarica dei rifiuti provinciali sia inferiore al 10%. Finisce l’epoca dello smaltimento, inizia quella del riciclaggio, il tutto a favore della collettività dell’intera Provincia di Arezzo. Abbiamo fatto un altro passo in avanti nella cosiddetta “terza via dei rifiuti”, per garantire al territorio provinciale un’impiantistica di eccellenza a livello nazionale. Qui non si fa politica, si fa ambiente, e l’ambiente appartiene a tutti.
Infine mi permetto di precisare un aspetto già più volte trattato in passato: a parte 2.000 tonnellate annue (pari al 2-3% del totale del rifiuto trattato termicamente), rappresentate da scarti di ingombranti e rifiuti da spazzamento raccolti sul territorio della Provincia di Arezzo, le restanti 73.000 tonnellate della linea di recupero energetico non potranno mai provenire da fuori impianto: il termovalorizzatore potrà alimentarsi solo con gli scarti degli altri reparti del polo tecnologico di San Zeno, non potranno venire al termovalorizzatore rifiuti da fuori Provincia.”